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Analisi: Non recidere forbice quel volto, Montale

Analisi del testo:

La poesia è impostata su due metafore ben distinte:
- la prima è una invocazione del poeta affinché la forbice del tempo non cancelli dalla memoria il ricordo di un volto caro;
- la seconda ritrae la realtà della vita: un colpo freddo recide la vetta dell’acacia che, ferita, abbandona nel fango di novembre (nella prima belletta di novembre) il guscio vuoto della cicala.
- E’ una conclusione dolorosa di quanto aveva auspicato nella prima metafora: come l’acacia scrolla via da sé il guscio di cicala, così la forbice del tempo spegnerà in lui anche l’immagine di quel volto caro.
Il tema centrale esprime dunque il suo stato d’animo: il desiderio che il tempo non cancelli anche quella figura a lui cara. Ma vano è il suo desiderio: tutto è destinato a finire nella dimenticanza.
E’ una concezione pessimistica che non possiamo sempre condividere perché, è risaputo, i ricordi più cari della giovinezza riaffiorano spesso vivi nella memoria.

La Metrica: due quartine ognuna di tre endecasillabi e un settenario (i due settenari sono posti in posizione diversa); le rime sono irregolari



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