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Pascoli: Digitale purpurea

di Giovanni Pascoli

Testo: Digitale purpurea
Siedono. L’una guarda l’altra. L’una esile e bionda, semplice di vesti e di sguardi; ma l’altra, esile e bruna.

Parafrasi: Digitale purpurea
Due donne, ex collegiali, educate in un convento di suore, si ritrovano a rievocare le memorie di gioventù. Una di loro confessa un episodio collegato al mito della digitale purpurea, il fiore che emana un profumo.

Analisi del testo: Digitale purpurea
La sorella Mariù ha ricordato l'origine del componimento, nato da un racconto da lei fatto al fratello Giovanni e risalente agli anni di collegio: le educande s'incamminavano per un sentiero tra due giardini

Commento: Digitale purpurea
La trasgressione narrata non può avere come protagonista Maria, la sorella buona, dal nome purissimo e carico di valore religioso, bensì Rachele una sorta di doppio speculare e complementare di Maria.

Figure retoriche: Digitale purpurea
Allitterazione : in fr ( quando dice “ un fru fru tra le fratte”), in i e s( “finissime sistri d’argento”) e in i (“ tintinni a invisibili porte”).
Anafora : chiù (viene ripetuto alla fine d’ogni strofa), sentivo (ripetuto nella seconda strofa, nei primi due versi



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