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Allegria di naufragi - Ungaretti: parafrasi, analisi e commento

Appunto di letteratura riguardante la poesia "Allegria di naufragi" di Giuseppe Ungaretti: testo, parafrasi, analisi del testo, figure retoriche e commento.

La lirica "Allegria di naufragi" è stata composta all'inizio del 1917 da Giuseppe Ungaretti, fu poi posta a inaugurare la serie intitolata Naufragi nell'edizione definitiva dell'Allegria (1931). Prima però aveva suggerito a Ungaretti il titolo del suo secondo libro di versi, Allegria di naufragi, pubblicato nel 1919.



Indice




Testo

E subito riprende
il viaggio
come
dopo il naufragio
un superstite
lupo di mare.



Parafrasi

Si riprende a viaggiare proprio come un veterano del mare (vecchio lupo di mare) riuscito a sopravvivere ad un naufragio.



Analisi del testo

Temi: il viaggio come metafora della vita umana - le difficoltà della vita - la sconfitta e l'errore come occasioni per ricominciare.

L'Allegria è una raccolta di poesie che consistono in enunciati scarni, fulminei, le pause sono segnate dai capoversi, l'interpunzione è soppressa, soppressi anche gli interrogativi.

La breve poesia, scritta da Ungaretti, si riallaccia ai grandi temi della poesia di sempre con grande capacità di sintesi (composta di soli 5 versi), motivata dal suo bisogno di giungere all'essenziale. Questa lirica è basata sul concetto del viaggio (v.2), metafora antichissima e universale per indicare la vita umana. Tale tema era molto presente sia nella letteratura decadente e simbolista (vedi il poemetto di Rimbaud: Il battello ebbro), sia nella grande letteratura occidentale, dall'Odissea di Omero alla Divina Commedia di Dante: quest'ultimo narrava nel canto XXVI dell'inferno il naufragio di Ulisse, avvenuto quando l'eroe avvista la spiaggia del Purgatorio, simbolo del mondo soprannaturale.
Anche il superstite lupo di mare ungarettiano va incontro, nel suo viaggio-navigazione, al naufragio (v.4).

Come alcune poesie di Giovanni Pascoli anche Ungaretti comincia questa composizione poetica con la congiunzione "E", che riprende qualcosa del passato.

Nel secondo verso inserisce il soggetto dell'intera poesia, il viaggio, che è considerato la metafora della vita, e perciò, essendo l'elemento più importante, viene "isolato" in unico verso.

Dopo ciò il poeta, inserisce una similitudine che introduce la parola chiave di tutta la composizione, "superstite" che rappresenta colui che è sopravvissuto a qualcosa di terribile.

L'ultimo verso, infine, "lupo di mare" simboleggia sia la solitudine, sia colui che è esperto in qualsiasi tragico avvenimento.



Figure retoriche

Ossimoro = "Allegria di naufragi" del titolo. La figura retorica che accosta due termini non conciliabili tra loro.

Similitudine = "come un superstite lupo di mare" (vv. 3-6).

Enjambements = vv. 1-2; 5-6.



Commento

Allegria di Naufragi è la poesia che dà il titolo alla completa raccolta ungarettiana. La vita è tutta una serie di "naufragi", con la parola naufragi il poeta allude al fatto che tutto è "travolto, soffocato, consumato dal tempo".
Non c'è però da abbattersi: chi vive può incontrare soste, delusioni, battute d'arresto, ma possono essere vissuti come momenti previsti e accettati: la sconfitta, gli errori sono occasioni per ricominciare da capo.
Perciò al naufragio può corrispondere l'allegria, che dà titolo a questa lirica. Allegria è entusiasmo vitale, è attaccamento alla vita, è consapevolezza di una forza inesauribile, che proviene da noi stessi e dal mondo; essa ci consente di ricominciare sempre da capo, ci spinge verso la meta ultima del viaggio, un approdo forse irraggiungibile, ma sempre sperato.
Difficile non collegare il titolo all'ironico verso conclusivo dell'Infinito di Leopardi "il naufragar m' è dolce".

La vita appare come un continuo "andare alla deriva", un continuo naufragare di sogni, di illusioni, di progetti, ma anche un continuo tornare alla vita attraverso il riproporsi di sempre nuove illusioni e speranze.

In generale si può affermare che questa poesia così concisa e semplice, nasconde un significato autobiografico. La poesia risulta di conseguenza triste ma anche ottimista; ciò è dovuto alla speranza nella vita (il viaggio), che è la forza che fa superare ogni momento di difficoltà.



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