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Analisi: Voi ch'ascoltate in rime sparse il suono

di Francesco Petrarca
Analisi del testo:

Nel sonetto “Voi ch’ascoltate in rime sparse il suono” il poeta parla dell’esperienza amorosa ormai superata nella prospettiva cristiana (il pentimento, la coscienza della brevità e della illusorietà dei beni terreni).
Il poeta offre al lettore quattro tipi di informazioni:
- sono stato a lungo innamorato
- ora sono cambiato
- chiedo pietà e perdono
- (l’unico non esplicito) sono degno di riceverli.

Il sonetto ci offre un consuntivo dell'intera esperienza amorosa del poeta , presentata come un folle vaneggiare da cui è stato necessario liberarsi per divenire un uomo nuovo , libero dall'errore. Petrarca ammette che l'amore per Laura era una forma di allontanamento dalla retta via dell'amore divino e che , di conseguenza , era indispensabile cambiare completamente la propria prospettiva interiore, non lasciandosi invischiare nell'idolatria delle cose terrene e riconoscendo appieno la grandezza di Dio per poi annullarsi in essa .In altre parole Petrarca , fin dall'esordio, mostra di voler intrecciare il messaggio morale e filosofico di impronta agostiniana con un orientamento poetico legato ai modelli stilnovistici.

1)Riassumi il contenuto della poesia
2) Come si conclude la lirica?
3)qual é l errore di cui parla Petrarca?
4)quale figura retorica é contenuta nel verso 11?
5)riporta alcuni esempi della contrapposizione temporale presente nella poesia tra passato e presente
6)spiega l ultimo verso

1)petrarca si pente e si vergogna di ciò che ha fatto in età giovane, cioè darsi alla bella vita, amare e provare emozioni: dice che ha capito che queste cose durano poco, e spera che quando morirà trovi pietà e comprensione di ciò che ha fatto.
2)la lirica si conclude con il pentirsi e il vergognarsi di petrarca e quindi ha la netta convinzione che la vita e i piaceri durano poco.
3)l'errore di petrarca è quello di essersi illuso dei piaceri e delle emozioni umane, e non avercapito prima l'inganno della vita.
4)e l'allitterazione in "m" (e devo dire che è fatta benissimo come figura retorica!)
5)di quei sospiri..nudriva: parla al passato
quand'era in parte altr'uom da quel ch'i' sono
del vario stile in ch'io piango e ragiono
favola fui gran tempo, onde sovente
6)ormai petrarca, raggiunta una certa età, è consapevole che le emozioni sono cose che passano in fretta, per questo si vergogna di ciò che è stato, sebben diverso e meno ragionevole..



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