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Biografia: Heinrich Heine

Biografia
Heinrich Heine nacque a Dusseldorf nel 1797 da una famiglia ebrea di ricca borghesia da cui fu avviato al commercio; ben presto però, scoprì il suo interesse per gli studi di diritto, filosofia e letteratura e si laureò in giurisprudenza (1825) dedicandosi, da allora in poi, a scrivere opere in versi e in prosa. Dello stesso anno è la sua conversione al protestantesimo. Spirito irrequieto, Heine viaggiò molto per tutta l’Europa e du anche in Italia, ma tornò sempre a Parigi dove, dal 1831, aveva stabilito la sua dimora, preso da simpatia per la Francia rivoluzionaria e liberale. A Parigi morì nel 1856 dopo un ‘infermità durata otto anni.

Le idee e la poetica
Heine è considerato il massimo poeta tedesco dopo Goethe. La sua poesia, di derivazione romantica, sempre fluida e armoniosa, è però in aperta polemica con il Romanticismo tedesco del primo Ottocento che Heine considera esageratamente idealista e misticheggiante in maniera sterile; egli infatti si fa assertore della luce classica, cioè del pensare e sentire con concreta energia e limpida chiarezza, e si definisce un romanzo spretato, un usignolo tedesco che si è fatto il nido nella parrucca di Voltaire, intendendo che la sua poesia è ancorata al reale anticipando così l’età del realismo vero e proprio. Notevole in Heine il senso dell’umorismo e della satira che si manifesta specialmente nelle opere in prosa, assai ammirate in Francia e in Italia (ad esempio dal Carducci), mentre in Germania furono contrastate dal gusto di un romanticismo più oscuro e reazionario.

Opere
Le opere principali di Heine sono:

LIBRO DEI CANTI (1827): raccolta di tutte le liriche che il poeta aveva scritto fino allora;

IMMAGINI DI VIAGGIO (1826-27 e 1830): tre volumi di racconti dei suoi numerosi viaggi, di cui il terzo quasi interamente dedicato al viaggio in Italia, a cui si ispirano anche le novelle NOTTI FIORENTINE del 1836;

IL ROMANZERO (1851): altra raccolta di poesie; in esse il poeta rivela un animo angosciato dalla sofferenza (causata anche dalla dolorosa infermità) e da una visione talvolta tragica della vita umana.

SCRITTI VARI (1854): quest’opera costituisce la somma e la conclusione dell’impegno di Heine in campo letterario, politico, religioso; la prosa è svelta e lucida, spesso arricchita dalla fine ironia che le conferisce un fascino singolare e rivela lo spirito inquieto e libero dell’autore.



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