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Figure retoriche: Pianto antico di Giosuè Carducci

Cosa simboleggia il melograno in Pianto antico? Quali sono gli enjambement presenti nella poesia? Che figura retorica è fior della mia pianta?
Dante-figlio-Carducci

È passato un anno dalla morte di Dante Carducci, il figlio del noto poeta italiano, e quest'ultimo ricorda un episodio della brevissima vita del figlio di quanto tendeva la mano in direzione dell'albero di melograno ancora verde ma con già i fiori rossi. Questa poesia la intitola "Pianto antico" perché la morte di un figlio è un dolore per ogni genitore sin dai tempi antichi.





Pianto antico: figure retoriche

In questa pagina trovate tutte le figure retoriche contenute nella poesia Pianto antico di Giosuè Carducci.Le figure retoriche più importanti sono sicuramente l'antitesi e la metafora che evidenziano il contrasto tra vita e morte e il paragona fra la pianta che fiorisce e la vita dell'uomo che tende ad invecchiare. Per ottenere maggiori informazioni su questa poesia vi suggeriamo di ritornare nella scheda principale ad essa dedicata.



Ipallage

Nel v.2 viene usato il termine pargoletta (vezzeggiativo di pargolo), tuttavia il bimbo è un pargolo e non la sua mano.
pargoletta mano

Antitesi

L'albero di melograno è descritto come una pianta viva e in salute, il melograno è verde e rigoglioso e ha anche dei bei fiori rossi. A questa immagine fa da contrasto l'immagine che il poeta ha creato di se stesso paragonandosi a una pianta, ma in questo caso la pianta è l'opposto della vitalità: percossa e inarridita, cioé colpita dal vento e bruciata dalla siccità, in riferimento al suo umore.
verde melograno (v.3)
pianta percossa e inaridita (vv. 9-10)

L'albero di melograno è esposto alla luce del sole e al calore tipico del mese di giugno, invece suo figlio è morto e quando una persona muore il corpo diventa freddo e più in generale il freddo viene associato alla morte, infatti certi poeti scrivono che l'inverno è la stagione della morte.
"di luce e di calor" (v.8)
"terra fredda" (v.13)



Personificazione

Nel v.5 all'orto viene associato l'aggettivo "muto", cioè incapacità di parlare ed emettere suoni, ma in realtà l'orto non parla. Il riferimento va al figlioletto Dante che giocava in quel giardino.
nel muto orto solingo



Allitterazione

Allitterazione della R presente nelle parole dei versi vv. 3-8
verde, melograno, fior, orto, or ora, ristora, calor, amor

Allitterazione della O (vv. 5-7)
muto orto solingo tutto or ora giugno lo ristora



Apostrofe

L'apostrofe è rivolta al figlio defunto, infatti usa anche il "tu" che è una forma colloquiale e familiare.
Tu (v.9)



Metafora

Nel v.9 il padre si paragona alla pianta e il figlio lo paragona fiore al fiore delle pianta. Dunque adesso che è morto, il poeta è diventato una pianta senza fiori, e questa è una visione molto triste perché il suo fiore (= il bimbo) non può sbocciare più.
Tu fior della mia pianta



Iperbato

Il sostantivo "Tu" (v.9) si trova molto distante dal verbo essere "sei" (v.13).
Tu ... sei



Anafora

Sono presenti tre anafora, cioè in tre casi il verso inizia allo stesso modo.
"Tu" (v.9; v.11)
"sei ne la terra" (v.13; v.14)
"né" (v.15; v.16)



Chiasmo

Negli ultimi due versi (vv. 15-16), è presente un chiamo perché nel primo verso la struttura è: "sostantivo + verbo", mentre nel verso seguente la struttura è: "verbo + sostantivo".
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor



Enjambement

Di seguito trovate i versi interrotti che continuano nel verso successivo.
"tendevi / la pargoletta mano" (vv. 1-2)
"melograno /da bei vermiglio fior" (vv. 3-4)
"lo ristora / di luce" (vv. 7-8)
"pianta / percossa" (vv. 9-10)



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