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Diritti Soggettivi

I diritti soggettivi si distinguono in pubblici e privati:
  • pubblici sono i diritti riconosciuti nei confronti dello Stato o degli altri elementi pubblici come il diritto di libertà, i diritti politici, civili, civici e sciali.
  • privati sono quelli riconosciuti dal singolo che li può far valere quindi nei confronti dei suoi simili.
Tra i diritti soggettivi privati si distinguono diritti patrimoniali e non patrimoniali, diritti assoluti e relativi, trasmissibili e intrasmissibili.

Diritti patrimoniali
Sono diritti che riguardano gli interessi economici della persona, cioè il suo patrimonio.

Diritti non patrimoniali
Si riferiscono a interessi di carattere ideale o morale, cioè aventi per oggetti dei beni e delle utilità non suscettibili di immediata valutazione economica. I diritti non aventi un contenuto patrimoniale comprendono i diritti della persona o personalissimi e i diritti di famiglia.
Sono diritti personalissimi quelli riguardanti gli attributi fondamentali di una persona (come la vita, l'integrità fisica, il nome e l'onore, ecc.). Sono diritti essenziali per l'essere umano che si acquistano automaticamente con la nascita e si estinguono automaticamente con la morte.

I diritti di famiglia spettano ai membri di una famiglia nei confronti di altri familiari.
Esempio:
Il diritto dei figli di essere mantenuti, istruiti ed educati dai genitori o il diritto dei figli di essere mantenuti, istruiti ed educati dai genitori o il diritto di ciascun coniuge al rispetto da parte dell'altro, degli obblighi coniugali di assistenza, fedeltà, coabitazione ecc.

I diritti soggettivi privati riguardano degli interessi di natura economica, relativi cioè ai beni o ad attività valutabili direttamente in denaro, tra questi distinguiamo i diritti reali e i diritti di credito.

I diritti reali attribuiscono al titolare un potere (o signoria) che si esercita direttamente su una cosa.
Esempio: il diritto alla proprietà.

I diritti di credito (o obbligazione) consistono nella legittima pretesa da parte del titolare soggetto attivo (creditore) che un altro soggetto, soggetto attivo (debitore) tenga un determinato comportamento (prestazione) consistente nel dare, fare o non fare qualcosa.

I diritti assoluti assicurano un potere che può essere fatto valere su tutti, in quanto il titolare può pretenderne il rispetto da parte di tutti.
Esempio: il diritto di proprietà. Sono assoluti i diritti della persona e i diritti reali.

I diritti relativi attribuiscono al titolare un potere che si può esercitare soltanto nei confronti di una o più persone determinate o obbligate. Sono relativi i diritti di famiglia e di credito.
Esempio:
Il creditore di una somma di denaro, soltanto dal suo debitore può esigere il pagamento e non da chiunque.

I diritti sono intrasmissibili quando non possono essere trasferiti da un soggetto all'altro (e il titolare non può rinunciarvi in quanto sono collegati indissolubilmente ad una data persona e si estinguono soltanto con la morte). Sono intrasmissibili i diritti soggettivi pubblici, i diritti non patrimoniali (diritti di persone e diritti di famiglia) e alcuni diritti patrimoniali di natura strettamente personale (diritto chiuso e abitazione, ecc.)

I diritti trasmissibili possono essere trasmessi da un soggetto all'altro, quando il diritto si trasmette si dice che c'è stata una successione che può essere inter vivos, cioè tra i vivi e mortis causa o causa di morte. Nel primo caso il trasferimento del diritto avviene dal precedente titolare al nuovo e continua a produrre gli effetti suoi propri indipendentemente dall'esistenza in vita di coloro che hanno posto in essere il rapporto giuridico, nel secondo caso la trasmissione del diritto può avvenire solo dopo la morte del titolare del diritto stesso. Sono trasmissibili, salvo alcune eccezioni i diritti patrimoniali (diritti reali e di credito).

I diritti principali hanno una propria autonomia e quindi  una propria esistenza, vivono da soli, mentre i  diritti accessori  possono esistere solo se innescati o riferiti ad un diritto principale.
(garanzia, diritto di pegno o ipoteca, sono diritti accessori).

Per la situazione giuridica passiva troviamo il dovere giuridico, che è un comportamento che un soggetto deve tenere al fine di soddisfare un interesse altrui, che può essere assoluto o relativo.

Tra le situazioni giuridiche attive di minore importanza troviamo la potestà, il diritto protestativo, l'interesse legittimo.
  • Potestà è un potere dovere conferito al singolo da un complesso di norme giuridiche per la tutela o per la soddisfazione di un interesse altrui. Esempio: la potestà dei genitori nei confronti dei figli, il capo dello stato ha il potere di rappresentare il popolo.
  • Diritto protestativo consiste nella facoltà riconoscitiva al singolo di potere con la propria volontà a modificare una situazione giuridica senza che le persone coinvolte possano opporsi. Esempio: la separazione dei due coniugi, uno dei due può chiedere la separazione senza che l'altro sia d'accordo, o il lavoratore può chiedere le dimissioni senza che il datore di lavoro sia d'accordo.
  • Interesse legittimo consiste nella pretesa che l'individuo può far valere affinché la pubblica amministrazione nell'esercizio della propria attività amministrativa osservi le norme di legge. Esempio: Il concorrente danneggiato da un concorso irregolare non può pretendere di essere nominato vincitore, ma può chiedere l'annullamento e lo svolgimento di un concorso regolare.
  • Interesse affievolito si ha quando la pubblica amministrazione interviene nella sfera giuridica patrimoniale dei privati restringendone il diritto soggettivo per soddisfare un interesse della collettività. Esempio: il proprietario che subisce un'espropriazione per pubblica utilità, perde il diritto di proprietà ma riceve l'indennizzo per l'esproprio.

Situazioni giuridiche passive di minore importanza
Il dovere giuridico generale o assoluto è la contrapposizione del diritto assoluto. Esempio nel caso del diritto di proprietà dal lato passivo chiunque si deve astenere dal turbare il libero godimento della cosa. Viceversa il dovere giuridico è particolare quando interessa una o più persone ed è la contrapposizione del diritto relativo.

L'onere consiste in un comportamento che un soggetto deve tenere al fine di soddisfare un interesse proprio o al fine di ottenere un risultato favorevole non è imposto dalla legge, quindi il mancato adempimento di un onere non comporta alcuna sanzione o carico del soggetto.
Esempio:
Il consumatore che acquista merce difettosa deve denunciare i vizi al venditore entro otto giorni, per soddisfare un interesse proprio.
Chi agisce in giudizio ha l'onere di provare i fatti posti o fondamento della sua domanda.

La soggezione è la contrapposizione del diritto protestativo e consiste nel subire il comportamento o l'azione posta in essere dall'altro soggetto nell'esempio del diritto amministrativo.
Esempio:
La separazione dei coniugi, il datore di lavoro non può rifiutare le dimissioni presentate dal lavoratore.

L'obbligo consiste nel tenere un dato comportamento da parte del soggetto passivo (a vantaggio del titolare di un diritto relativo) consiste in una prestazione di dare, fare o non fare qualcosa.

Lo status è la fonte di diritti e doveri legati ad una qualità giuridica di una persona in relazione alla sua appartenenza ad un determinato gruppo sociale.
Esempio:
Lo status di cittadino nascono con esso diritti e doveri:
- lo status di insegnante;
- lo status di studente.



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