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Efficacia della norma giuridica

Le norme scritte, cioè le norme contenute in leggi e regolamenti non è sufficiente che esistano (cioè formate, cioè deliberate ed emanate degli organi competenti e con l’osservanza delle procedute previste dall’ordinamento) perché possa obbligare tutti coloro ai quali è destinata o diretta, perché la norma deve essere portata anche a conoscenza di tutti, ragion per cui secondo l’art. 10 delle preleggi o delle disposizioni sulla legge in generale la norma entra in vigore, quindi diventa vincolante per tutti coloro che ne sono destinatari è necessario che oltre ad esistere sia stata pubblicata e sia decorso un certo periodo di tempo dalla pubblicazione il cosiddetto vacatio legis.
Per le leggi dello Stato e per gli atti avente forza di legge, la pubblicazione avviene nella gazzetta ufficiale della Repubblica, ma prima le norme devono essere inserite nella raccolta delle leggi e dei decreti Decorso nel tempo. Per le leggi (e i regolamenti) la vacatio legis è ordinariamente se non è disposto diversamente di 15 giorni (art. 10 prel), tuttavia possono essere stabiliti termini minori o maggiori, per esempio quando si tratta di leggi più complesse o quando ricorrono motivi di particolare urgenza (come nel caso di una legge che decreti lo stato di emergenza in seguito ad una pubblica calamità.

Il periodo di vacatio legis, che intercorre tra la pubblicazione e l'entrata in vigore di una norma è diretto a consentire che i destinatari ne possono avere conoscenza, decorso tale periodo la norma diventa obbligatoria (cioè si parte dalla presunzione che a tutti gli interessati la legge risulta nota), indipendentemente dal fatto che ne abbiano avuto o meno conoscenza, per tutti coloro che sono tenuti ad osservarla.
Tant'è che l'ignoranza della norma non ne scusa la mancata osservanza infatti la legge non ammette ignoranza.
Il 23 marzo 1988 è stata emanata la sentenza da parte della Corte Costituzionale dichiarando illegittima una parte dell'art. 5 del codice penale in cui si stabilisce che non si ammette l'ignoranza inevitabile. Significa che il soggetto può solo in casi estremi giudicare la mancata osservanza della norma adducendo all'ignoranza inevitabile, però il soggetto deve dimostrare al giudice una prova sia sul piano oggettivo che soggettivo.

Per quanto riguarda la consuetudine, poiché è una norma generata dalla ripetizione di un comportamento eseguito con la convinzione di rispettare un obbligo giuridico. Risulta dunque difficile determinare esattamente il momento in cui entra in vigore perché si tratta di una norma non scritta.
Però sappiamo quando cessa di produrre gli effetti suoi propri, e cioè avviene per desuetudine, quando cioè viene meno di uno dei due elementi:
  1. Quando interviene una nuova consuetudine che in virtù del principio cronologico va ad abrogare la consuetudine precedente.
  2. Quando la materia viene regolata da una norma scritta in virtù del principio gerarchico.

La cessazione dell'efficacia della norma giuridica

Le norme giuridiche cessano di produrre gli effetti a seconda delle diverse circostanze o a seconda della natura della norma giuridica.
Le leggi temporanee sono emanate per disciplinare determinate situazioni contingenti (del momento) contengono esse stesse un termine e allo scadere cessa di produrre i suoi effetti.
In altri casi la norma giuridica cessa di produrre gli effetti suoi propri e quindi di essere in vigore per abrogazione o per annullamento.

Abrogare significa dunque farne cessare gli effetti che secondo quanto stabilito nel nostro ordinamento l'abrogazione può avvenire per volontà del legislatore art. 15 preleggi o per volontà del popolo art. 75 della Costituzione. L'abrogazione può essere:

  • Abrogazione espressa si ha quando viene emanata una nuova norma e il legislatore con la stessa norma giuridica dichiara di voler abrogare quelle precedenti;
  • Abrogazione tacita si ha quando viene emanata una nuova norma che risulta incompatibile con la precedente, la nuova norma prevale su quella precedente in virtù del principio cronologico.
  • Abrogazione implicita si ha quando un'intera materia già regolata da una legge precedente viene regolata da una nuova legge, dunque in virtù del principio gerarchico la nuova legge prevale su quella già esistente.
Dunque l'abrogazione di una legge può avvenire con un'altra legge o con un atto avente forza di legge successivo (art. 15 disp. gen) oppure con referendum popolare abrogativo (art. 75 Cost.) con il quale si chiede al popolo se si vuole conservare una determinata norma oppure abrogarla (art. 75 Cost.). Se la maggioranza dei voti risulta favorevole per l'abrogazione la norma cessa di produrre gli effetti suoi propri dal giorno successivo all'abrogazione o dal giorno successivo dai risultati del referendum.

L'annullamento

La norma cessa di produrre gli effetti con l'annullamento da parte di un organo giudiziario per violazione del criterio gerarchico, quando questa è invalida, cioè non può continuare a produrre gli effetti suoi propri, e quando entra in contrasto con una norma di grado superiore, quindi diventa lesiva del principio gerarchico delle fonti.
In particolare la Corte Costituzionale può dichiarare l'illegittimità costituzionale delle leggi ordinarie e degli atti avente forza di legge quando entrano in contrasto con la costituzione.
La norma cessa di produrre gli effetti suoi propri per abrogazione ex nunc, cioè cessa di produrre gli effetti suoi propri da oggi, quindi vengono fatti saldi i rapporti sorti in precedenza, non è retroattiva in quanto la norma abrogata disciplina ancora i fatti anteriori.
Viceversa la norma cessa di produrre gli effetti suoi propri ex tunc, nel caso dell'annullamento quindi la norma si considera come se non fosse mai stata posta in essere, essa non si applicherà nemmeno nei casi in cui era applicata in precedenza e tali casi vengono dichiarati illegittimi, è retroattivo.

L'irretroattività delle norme giuridiche

Le norme dispongono solo per l'avvenire, cioè regolano tutti quei rapporti giuridici che sorgono dopo che la norma giuridica è entrata in vigore. In virtù di questo principio possiamo affermare che per legge vale il principio della irretroattività. Secondo quanto stabilito nel nostro ordinamento giuridico questo principio incontra delle eccezioni, ciò significa che per certe fattispecie o situazioni la legge è anche retroattiva.

Eccezioni al principio:
- Quando è lo stesso legislatore che vuole che la norma abbia degli effetti retroattivi ciò comporta vantaggi o svantaggi agli interessati (aumenti degli stipendi statali).
- A causa della natura della norma giuridica.
Esempio:
Le leggi interpretative derivanti da interpretazione autentica, ex tune, le leggi abolitive e chiarificatrici.
- Quando la norma risulta favorevole all'imputato, perché sarebbe iniquo assoggettare un soggetto o una persona che il giudice nel suo ultimo apprezzamento non lo considera reato viene prevista una pena di minore durata o con una pena meno grave.

Efficacia nel tempo

Un problema si pone per i rapporti giuridici sotto la vicenda della vecchia normativa e continuano a produrre gli effetti sotto la vicenza della nuova legge, questi sono detti rapporti giuridici pendenti. Il legislatore regola tutto questo passaggio dalla vecchia alla nuova normative attraverso le disposizioni transitorie.
Supponiamo un fatto compiuto che produca gli effetti suoi propri sotto la nuova legge. Nelle norme di successione, supponiamo l'eredità si può trasmettere fino ai parenti di 7°, se un uomo fa testamento e lo depone ad un notaio, se anche pochi giorni prima entra in vigore la legge che la successione è valido fino ai parenti di 5°, se il testamento viene aperto si tiene conto della teoria dei fatti compiuti, cioè un fatto che sorge sotto la vecchia  normativa e inizia a produrre gli effetti sotto la nuova normativa, dunque anche i parenti di 7° grado riceveranno.

La teoria dei diritti acquisiti: la nuova legge non si applica nei confronti di coloro che hanno acquistato un diritto perché si sono verificati i presupposti che la legge prevedeva come necessario per l'acquisto del diritto stesso.
Esempio:
Il ragioniere per svolgere un'attività commerciale consistente nell'esercizio di somministrazione di alimenti e bevande per iscriversi al REC, bastava solo il diploma, ma con una recente legge deve sostenere anche un esame.
Se la domanda è stata presentata prima dell'entrata in vigore della nuova normativa, poiché ha acquistato il diritto in precedenza non deve sostenere gli esami, in quanto si applica la vecchia normativa.

Efficacia dello spazio

Secondo i principi generali dello Stato la legge produce i propri effetti entro i limiti territoriali dello Stato stesso, sostanzialmente il diritto positivo o vigente si estende entro i limiti rappresentati dai confini dello Stato.
A questo principio troviamo delle eccezioni. Quando le parti di un rapporto giuridico appartengono a ordinamenti giuridici statali diversi nasce il problema di stabilire quale legge applicare, questo compito si è risolto col diritto internazionale privato, cioè l'insieme di tutte quelle norme che regolano i rapporti posti in essere da soggetti appartenenti a ordinamenti giuridici statali diversi, più precisamente va a regolare i rapporti sorti tra un residente e uno straniero, rapporti posti in essere da stranieri all'interno del territorio dello Stato o rapporti posti tra residenti nel territorio di stato straniero.
Secondo quanto previsto dagli arti. delle disposizioni generali che vanno dal 16 al 31, i criteri che il nostro ordinamento giuridico applica sono i seguenti:
  • se nel rapporto giuridico posto in essere dalla parti prevale la persona si applica la legge dello stato a cui a persona stessa appartiene. (due francesi che si sposano in Italia, viene applicata la legge francese).
  • se nel rapporto giuridico l'elemento è la cosa: la proprietà possesso di beni, si applica le legge del luogo dove la casa si trova.
  • se nel rapporto giuridico l'elemento è il fatto si può applicare la legge dove il fatto si è compiuto o la legge di una delle parti detta la legge elettiva scelta liberamente dalle parti o la legge di un terzo stato.
Eccezioni all'efficacia nello spazio: Il fatto essendo disciplinato all'interno del territorio dello Stato, non può entrare in contrasto con i principi fondamentali dell'ordinamento giuridico, etici, principi politici e sociali, non deve essere contrario all'ordinamento giuridico e al buon costume.
Esempio:
La legge che ammette la schiavitù.

Reciprocità dei diritti: Lo straniero gode in Italia degli stessi diritti civili che gode un italiano nello stato a cui esso appartiene, non gli possono concedere i diritti civili perché ci vuole la cittadinanza. però i diritti inviolabili dell'uomo sono riconosciuti indipendentemente dalla reciprocità.



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