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Interdetto Giudiziale

Normalmente la regola dice che al raggiungimento della maggiore età il soggetto acquista la capacità di agire perché si parte dal presupposto che abbia quella necessaria ed equilibrata maturità mentale e psichica da rendere il soggetto capace di curare i propri interessi.
Può accadere che un soggetto pur avendo la maggiore età è incapace completamente di gestire i propri interessi a causa di infermità mentale, abituale e grave, minorazioni fisiche, sordomutismo o cecità.
Proprio perché l'ordinamento giuridico si pone come principale obbiettivo quello di tutelare coloro che non sono in grado di gestire i propri rapporti giuridici perché potrebbero compiere atti giuridici a proprio svantaggio, oppure gli altri se ne potrebbero approfittare, motivo per cui il legislatore priva della capacità di agire e ciò avviene con una sentenza da parte del tribunale, che prende il nome di sentenza di interdizione, essa è emessa dopo che il giudice si sia accertato che si tratta di quelle situazioni tassativamente indicate dalla legge.
Sono dunque dichiarati interdetti coloro che sono affetti da infermità mentale grave o abituale, il sordomuto e cieco sin dalla nascita o dall'infanzia che non hanno ricevuto un'adeguata istruzione.
Mentre per un minore di età tale provvedimento viene emanata a 17 anni, si accerta la malattia mentre compirà gli effetti suoi propri al compimento del 18 anno.
Con la sentenza viene nominato anche colui il quale deve gestire gli interessi dell'interdetto, cioè il tutore che può compiere atti di ordinaria e straordinaria amministrazione mentre per questi ultimi necessita dell'autorizzazione del giudice tutelare.



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