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Squadra Paesana di Umberto Saba

Testo:
Anch'io tra i molti vi saluto, rosso-
alabardati,
sputati
dalla terra natia, da tutto un popolo
amati.
Trepido seguo il vostro gioco.
Ignari
esprimete con quello antiche cose
meravigliose
sopra il verde tappeto, all'aria, ai chiari
soli d'inverno.

Le angoscie
che imbiancano i capelli all'improvviso,
sono da voi così lontane! La gloria
vi dà un sorriso
fugace: il meglio onde disponga. Abbracci
corrono tra di voi, gesti giulivi.

Giovani siete, per la madre vivi;
vi porta il vento a sua difesa. V'ama
anche per questo il poeta, dagli altri
diversamente - ugualmente commosso.

Legenda:
  1. rosso alabardati: i giocatori della Triestina, così chiamati per il colore delle maglie, sulle quali c'è come stemma un'alabarda. La poesia fu ispirata dalla prima partita a cui Saba assistette allo Stadio, Triestina-Ambrosiana Inter, finita 0-0.
  2. sputati: sbucati dal sottopassaggio del campo di calcio.
  3. Ignari: inconsapevoli, che è la condizione tipica della giovinezza.
  4. Onde disponga: di cui (la gloria) è provvista. Come la vita, così la gloria è minacciata dal tempo; meglio allora godere dell'attimo fuggente.
  5. sua: della madre.

Opera: Parole (1934), in Il canzoniere, raccolta di liriche.
Autore: Umberto Saba (1883-1957), poeta italiano.

Analisi del testo
Il componimento evidenzia alcuni temi caratteristici.
Spicca l'attenzione per la folla, in cui la vita pulsa con intensità: essa attrae irresistibilmente il poeta, che desidera fondersi con la gente, vivere i sentimenti e le emozioni di tutti: Anch'io tra i molti vi saluto...
Alla folla si lega l'immagine del gioco, cui Saba in diverse occasioni assimila la vita umana: un caldo, seducente gioco che invita a essere giocato con trasporto (Trepido seguo il vostro gioco...), anche se, come la vita, esso comporta fatica, sacrificio, e conosce talora, insieme all'esultanza della vittoria, anche l'amaro della sconfitta.
Emerge poi il tema della giovinezza: Saba la ritrae nell'energia e nella gioia dei giocatori in campo, legati da un rapporto vitale con la madre patria: Giovani siete, per la madre vivi. Saba della giovinezza esalta e rimpiange l'ignoranza, che è ignoranza del tempo, ignoranza della morte. Solo una simile incoscienza consente di vivere con intensità l'esistenza: ignari, esprimente con quello antiche cose, meravigliose.
La chiusa segnala una contraddizioni, che Saba avverte come ineliminabile. Infatti, come suono sente il bisogno d'immergersi nella folla dei suoi simili, però come poeta avverte la distanza che da essa lo separa: dagli altri diversamente, ugualmente commosso.



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