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Tempi del Modo Indicativo

Imparare i verbi è una delle cose più elementari del percorso di studio, eppure col passare del tempo ci si dimentica quale sia la sua natura e soprattutto nella lingua parlata si tende a sbagliare e si utilizzano verbi che suonano male e di certo non passano inosservati se si sta facendo un discorso in pubblico. Capita di sbagliare, l'importante è sapersi correggere subito dopo e riconoscerne l'errore. Non siete i soli a commettere questi errori, basta vedere le gaffe dei vip o ancora peggio dei politici ripresi. Adesso è tempo di dare una ripassata a tutti i tempi del modo indicativo.


Il presente 

Indica un'azione che si svolge nel momento in cui si parla: Fabio legge un giornale.
O un fatto che si ripete abitualmente: La terra gira intorno al sole.
O un fatto passato a cui si vuol dare maggiore vivacità: In quel momento i congiurati pugnalano Cesare.
Si usa pure il presente nelle definizioni scientifiche: L'olio galleggia.
Nei proverbi: Chi dorme non piglia pesci.
Nelle citazioni: Quel ramo del lago di Como, come dice il Manzoni...
E al posto del futuro: Domani arriva papà.


L'imperfetto 

Indica un'azione passata non compiuta, che dura ancora rispetto a un'altra:  Quando entrai, tu dormivi.
O un fatto abitudinario:  Facevo colazione tutte le mattine alle otto e mezzo.

Il passato prossimo

Indica un'azione passata ma che si compie nel presente: Ho capito tutto.
O ancora molto vicina al presente: Ieri ho visto Massimo.
O di cui sentiamo ancora vivi gli effetti:  Marconi ha inventato la radio.

Il passato remoto

Indica invece un passato del tutto trascorso, senza alcuna relazione con il presente: 
Lo seppi vari anni fa.
Quando arrivai, Fabio era partito.

Nelle regioni meridionali lo si usa frequentemente al posto del passato prossimo: Lo vidi poco fa, anziché  L'ho visto poco fa. Nelle regioni settentrionali invece si abusa spesso del passato prossimo.

Il trapassato prossimo

Indica un'azione anteriore, cioè passata, rispetto a un'altra pure passata:
Avevo cenato, quando arrivarono.

Il trapassato remoto

Indica un'azione anteriore, cioè precedente, rispetto a un'altra passata ed espressa per lo più al passato remoto: Appena lo ebbe visto, se ne andò.

Il futuro semplice

Indica un'azione che avverrà nel futuro: Lo vedrò sabato.
Il futuro è usato anche al posto del presente per indicare dubbio o incertezza: Sarà così, ma non ci credo.
Viceversa, si usa spesso il presente al posto del futuro per dare maggiore attualità o sicurezza al discorso:
Ci vado fra tre giorni. Domani parto per l'America.

Il futuro anteriore

Invece indica un'azione futura che avverrà anteriormente, cioè prima di un'altra azione futura:
Quando sarò arrivato, ti telefonerò.
Oggi, specie nella lingua parlata, è generalmente sostituito dal futuro semplice:
Quando arriverò, ti telefonerò.

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